LE PERLE DI VETRO
Le perle di vetro colorato si trovano ai piedi dell’arcobaleno (leggenda africana).
L’Africa è stata uno dei più importanti crocevia del commercio internazionale di perline, che a partire soprattutto dal Medioevo si sviluppò principalmente tra Europa, Medio Oriente e India.
Nel territorio africano il vetro era considerato più raro delle pietre dure e preziose e per questo le perline di vetro, soprattutto di produzione veneziana, si diffusero in tutto il continente africano. Prese piede il loro baratto con schiavi da esportare nel Nuovo Mondo o con l’ oro e l’avorio che raggiungevano le corti europee. Così a partire dal XV secolo, l’Africa importò milioni di tonnellate di perline, di infinite fogge e qualità.
Alcune vetrerie europee si specializzarono in particolari produzioni, ognuna destinata a soddisfare i gusti, la cultura e le credenze religiose delle diverse etnie e tribù.
La documentazione raccolta al Museum of Mankind di Londra consente di identificare le perle di vetro destinate all’acquisto dell’oro in Africa occidentale, che erano prevalentemente gialle con motivi a occhio e a filatura scritta. Le perle di vetro per l’acquisto dell’ avorio in Africa centrale erano monocrome, prevalentemente rosse e turchesi. Quelle boeme, impiegate per l’acquisto degli schiavi, erano biconiche o cilindriche, sfaccettate, quasi tutte blu.
In certe zone dell’Africa le perline assunsero anche il ruolo di valuta franca, la sola universalmente accettata anche nelle zone più remote dell’interno. Anche i grandi esploratori del continente africano dell’ottocento usarono le perle di vetro come moneta per acquistare servizi e scorte di cibo durante le spedizioni.
Nel continente africano le perle di vetro, trasfigurate in simboli e potenti talismani, sono state montate non solo in maestosi gioielli africani per adornare e proteggere le persone, ma anche su oggetti sacri e feticci, indispensabili in cerimonie e iniziazioni. Esse sono anche un mezzo visivo per rendere manifesta la propria età, l’ appartenenza sociale e la gerarchia all’ interno della comunità.
Le perle di vetro hanno ricominciato ad essere popolari alla fine degli anni ’60, quando ebbe inizio l’esportazione dall’Africa verso gli Stati Uniti e l’Europa. Durante questo periodo il termine “trade beads” divenne molto diffuso ed è ancora usato oggi per indicare questo tipo di perle, che sono divenute oggetto di collezionismo in tutto il mondo.
Esistono eccezionali collezioni museali di “trade beads” al Museum of Mankind di Londra, al Pitt River Museum di Oxford, al Royal Museum of Central Africa in Belgio, al Museo del Vetro di Murano in Italia, al Tropical Royal Institute di Amsterdam e al Picard Trade Bead Museum in California, per citarne alcuni.
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